SELLARONDA HERO
Inviato: mar 28 giu 2011, 14:43
Tutto nacque un pomeriggio di un certo giorno.....discorrendo come nostro solito di donne o in mancanza d'altro di argomenti tecnico ciclistici e,senza averne la percezione mi uscì un"Mi piacerebbe fare...."Oh, neanche finirla stà frase che come risposta ricevetti un secco"Dove e quando".Sempre convinto che una parola può segnare il corso del destino di una persona.Ora non potevo più tirarmi indietro,è proprio vero"ALEA IACTA EST".Va bene me la sono voluta la bici e adesso la pedalerò in compagnia del Gilio sul tracciato della SELLA RONDA HERO.(termine I° parte).
(Inizio seconda)....alcune considerazioni del tutto personali.Per me è una gara concepita da organizzatori sadici per partecipanti masochisti,solo così riesco a giustificarne il successo,è fuori dubbio però che il contesto naturalistico stupefacente giustifichi e lenisca la fatica boia alla quale si è costretti a sottoporsi.Probabile anche che la manifestazione sportiva possa essere il tramite per pubblicizzare poi la conoscenza dei tracciati tra gli appassionati e favorirne la parziale percorrenza sfruttando gli impianti di risalita esistenti.Altra osservazione è per la cura con la quale si mantengono i tracciati,il turista o lo sportivo è sempre ben visto,ed è per questo che ritorna,altro che dalle nostre parti.(considerazioni chiuse)
APPUNTI DI VIAGGIO
Sveglia che per alcuni risulterà improponibile,appuntamento col Gilio,3 ore di auto,una seconda colazione in loco e primo giro di pedali alle 7:30 in quel di Campitello,località scelta per la partenza perchè logisticamente più vicina.
Risalita della Val Duron fino al passo omonimo,un paradiso nel quale perdersi,ma che maliziosamente ti farà sputare la prima delle tue anime prima di concedersi.Da questo passo,come balcone naturale lo sguardo incomincia ad abbracciare lo spettacolo dei gruppi dolomitici e delle sottostanti vallate.Confortato il corpo e lo spirito si riprende il tracciato sempre ottimamente segnalato alla volta di Selva.Pascoli e abeteie su sterrate e singletrak in continui saliscendi(definizione eufemistica,bellissime discese e salitoni impegnativi) fino a raggiungere il paese di partenza della gara ufficiale di sabato prossimo).Già qui potevamo considerarci soddisfatti.
PRIMI SINTOMI DI SOFFERENZA
Prima salita,da questo momento sostantivo variato in mostro.La Dantercepies.I veri atleti la possono pedalare integralmente,punta di sella ben piazzata noi sappiamo dove e pressione gomme molto ma molto bassa.In alcuni tratti ho spunciato ma in cima sono arrivato pedalando e questo è stato balsamo per il mio amor proprio.Inizio della discesa che passando su sterrata dal passo Gardena continua poi su singletrak a tratti impegnativo per trasformarsi poi su strada forestale fino a Corvara.Sosta per rifocillarsi,scambiarsi opinioni e dimenticarsi gli occhiali sulla panchina.A posteriori ci siamo chiesti come mai nei forum dedicati mai nessuno avesse citato la salita del Pralongià.Mah,misteri.Con questa si raggiunge l'altopiano,sterrata sempre ben tenuta,ma non per questo meno inpegnativa delle precedenti,la fatica cominciava a farsi sentire e in proporzione aumentavano i tratti di spuncia-spuncia....Continua.
(Inizio seconda)....alcune considerazioni del tutto personali.Per me è una gara concepita da organizzatori sadici per partecipanti masochisti,solo così riesco a giustificarne il successo,è fuori dubbio però che il contesto naturalistico stupefacente giustifichi e lenisca la fatica boia alla quale si è costretti a sottoporsi.Probabile anche che la manifestazione sportiva possa essere il tramite per pubblicizzare poi la conoscenza dei tracciati tra gli appassionati e favorirne la parziale percorrenza sfruttando gli impianti di risalita esistenti.Altra osservazione è per la cura con la quale si mantengono i tracciati,il turista o lo sportivo è sempre ben visto,ed è per questo che ritorna,altro che dalle nostre parti.(considerazioni chiuse)
APPUNTI DI VIAGGIO
Sveglia che per alcuni risulterà improponibile,appuntamento col Gilio,3 ore di auto,una seconda colazione in loco e primo giro di pedali alle 7:30 in quel di Campitello,località scelta per la partenza perchè logisticamente più vicina.
Risalita della Val Duron fino al passo omonimo,un paradiso nel quale perdersi,ma che maliziosamente ti farà sputare la prima delle tue anime prima di concedersi.Da questo passo,come balcone naturale lo sguardo incomincia ad abbracciare lo spettacolo dei gruppi dolomitici e delle sottostanti vallate.Confortato il corpo e lo spirito si riprende il tracciato sempre ottimamente segnalato alla volta di Selva.Pascoli e abeteie su sterrate e singletrak in continui saliscendi(definizione eufemistica,bellissime discese e salitoni impegnativi) fino a raggiungere il paese di partenza della gara ufficiale di sabato prossimo).Già qui potevamo considerarci soddisfatti.
PRIMI SINTOMI DI SOFFERENZA
Prima salita,da questo momento sostantivo variato in mostro.La Dantercepies.I veri atleti la possono pedalare integralmente,punta di sella ben piazzata noi sappiamo dove e pressione gomme molto ma molto bassa.In alcuni tratti ho spunciato ma in cima sono arrivato pedalando e questo è stato balsamo per il mio amor proprio.Inizio della discesa che passando su sterrata dal passo Gardena continua poi su singletrak a tratti impegnativo per trasformarsi poi su strada forestale fino a Corvara.Sosta per rifocillarsi,scambiarsi opinioni e dimenticarsi gli occhiali sulla panchina.A posteriori ci siamo chiesti come mai nei forum dedicati mai nessuno avesse citato la salita del Pralongià.Mah,misteri.Con questa si raggiunge l'altopiano,sterrata sempre ben tenuta,ma non per questo meno inpegnativa delle precedenti,la fatica cominciava a farsi sentire e in proporzione aumentavano i tratti di spuncia-spuncia....Continua.