5 agosto,il giorno è giunto.Controllo del mezzo e completata la logistica.Trascorsa l'intera settimana posso dirmi soddisfatto per il completo recupero fisico dopo l'ultima cavalcata in alta quota.
Mente sgombra e determinazione totale.Bene,ora posso partire alla ricerca del famoso passaggio a Nord Ovest verso la mitica AVE di Ardesio,risalendo da Valzurio e traversando fino a Colle Palazzo.Stanco della solita minestrina di bitume steso ormai fino a Spinelli,decido si servirmi in tavola un gustosissimo minestrone con le verdure degli orti delle Mura.Perciò raggiungerò Valzurio scavalcando il mitico Blum, e discendendone il versante settentrionale raggiungerò la frazione.
Per un adeguata carburazione, decido anche per non tirarmi troppo il collo, di partire in pedalata sulla ciclabile da Colzate alla volta di Rovetta.
Pedalata in agilità verso l'altipiano e sguardo un poco perplesso verso il crinale del Blum che si staglia perfettamente sullo sfondo di un cielo azzurro terso.
Apro un inciso sulla salita che dovrò affrontare.
Trattasi,e lo dico con la dovuta consapevolezza,di un cimento pedalatorio che richiede al biker di annullare il raziocinio e perdersi in un estasi masochistica.
Lo so perfettamente che certi sforzi a una certa età dovrebbero essere vietati,prometto di tenerlo presente,ma tantè!
Terminata la ciclabile attraverso Rovetta che si stà risvegliando dopo una nottata temporalesca,raggiungo la sede degli alpini ed ecco l'inizio della salita.
Fortunatamente nel corso degli anni i miglioramenti del fondo sono stati risolutivi,consentendo anche a noi biker di poterla pedalare integralmente.
Intendiamoci bene,sono riuscito a stare in sella solo per voler uscire vincitore in questo dissennato conflitto tra dimostrare l'insignificante trascorrere del tempo e il sopravvivere poi ai danni inflittimi.
Più volte dopo le innumerevoli soste fatte per riabbassare la frequenza,ho dovuto quasi farmi violenza per riprendere a pedalare e non più giudiziosamente ad accompagnare.
Come l'Altissimo volle,evviva sono in cima.Mai più!....sehh, fino a la prossima olta.
E ora discesa a noi.Alt-alt, un momento,senza spingere.Discesa tecnica,dura,bastarda,su rocce lisce e a lama sempre bagnate.Lunghi tratti in accompagno,il tempo e l'incuria hanno lasciato il segno.Prudenza,e poi per consolazione"Soldato che si ritira vien buono per la prossima battaglia".Linimento per l'amor proprio e Valzurio raggiunta.
Sosta e foto nella contrada travolta dai preparativi per la festa patronale.
Riparto alla volta delle Baite del Moschel pedalando con una rinnovata lena,mi sembra quasi di non scialans,in uno stato di superiorità visto quello passato in precedenza.
Raggiunte,via alla volta di Colle Palazzo.
Primo tratto con superamento di dislivello,terreno scassato e scivoloso,niente da fare,accompagnamento fino all'inizio del single track e anche qui c'è da sputare l'anima sul fondo che sembra un anguilla,migliora decisamente nel proseguo e finalmente arrivo sui prati di Colle Palazzo.
Mentre mi rifocillo inizio a piedi una breve esplorazione nel bosco limitrofo alla ricerca del famoso sentiero verso Ave.Sono venuto qui esclusivamente per ritrovarne le tracce, visto che la memoria delle escursioni passate ormai si era persa nei suoi meandri.Il tempo intanto passava e il mio girovagare inconcludente non produceva risultati.E come per incanto ,come si dice in queste occasioni,ecco l'apparizione sotto forma di un attempato cercatore di funghi.
"mi scusi,faccio io......."Ancora un pò e mi raccontava tutta la sua vita.
L'inizio del sentiero è sempre stato lì sotto i miei occhi,tutte le volte che sono transitato.
Basta salire in bici,scendere lungo la gippabile e uscito dal bosco, appena inizia il prato sulla destra ,si vede poco sotto una baita diroccata col tetto crollato.
Ecco, anche in assenza dello sfalcio del prato,basta passargli davanti,proseguire nel prato perdendo una decina di metri di quota e voilà il sentiero è ritrovato proprio all'inizio del bosco.
L'emozione è stata grande ,come ritrovare un amico che si credeva perduto per sempre.
Un fior di sentiero interamente nel bosco,con pendenze anche ragguardevoli,caratterizzato però da un fondo con parecchio grip.Solo un breve tratto tornantissimo è fatto in accompagno.
Velocemente perdo quota e mi ritrovo al guado.Risalendo poi sul versante opposto della valletta per mio disdoro devo aver perso la traccia,perchè continuando un pò a spuncia incontro il nonno di Heidi con tutte le caprette del caso,il quale mi rassicura che anche percorrendo quella traccia sui generis avrei dopo poco raggiunto il sentiero principale ben segnato e seguendolo poco dopo avrei fatto ingresso in Ave dal suo lato settentrionale.
Ragass,ho fatto un attraversamento della contrada in bici che mi pareva d'esser un imperatore sul suo cocchio nel giorno del trionfo.Che soddisfasiù!!!!!
Tanta fatica ha avuto il giusto riscontro.Sparacchio le foto di rito e inizio la discesa frullatutto lungo la sterrata.
Arrivato a Piazzolo primi tornanti su asfalto e al terzo abbandono il provinciale per una scorciatoia che in breve mi porta nel centro storico di Ardesio.
Non ho altro da chiedere alla giornata e con l'animo soddisfatto proseguo verso Villa d'Ogna,Piario,Groppino,Ponte Selva,qui innestatomi sulla ciclabile ritorno fischiettante(an fà per dì)verso l'auto che mi aspetta.
Soddisfatto per il risultato conseguito,mi guarderò bene comunque per il futuro prossimo de tiram i se cioc.
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