Alla fine ci è toccato di farci la salita sotto la pioggia, ma per fortuna la temperatura era mite. La salita di suo era già bella tosta e resa viscida dalla pioggia era pure peggio.
Partenza da Fiumenero. Da lì un ponte passa aldilà del fiume e dovrebbe condurre a Valbondione su sterrato. Noi però a metà ci siamo trovati di nuovo su asfalto... abbiamo sbagliato qualche incrocio? GIunti a Valbondione seguiamo la segnaletica per "Cascate del Serio" che ci porta all'inizio del sentiero n. 305 per il ifugio Curò.
La pendenza media del sentiero sulla carta è del 16%, ma l'inizio è già bello tosto. Il fondo è molto sconnesso e la pioggia lo rende molto scivoloso.
Abbassiamo la pressione degli pneumatici per guadagnare un po' di "grip".
Al terzo km un tratto di sentiero molto ripido e a gradoni scivolosissimo ci ha costretto a procedere a piedi per diverse centinaia di metri (direi i primi tornanti).
Dopo (ultimi 2km) per fortuna la strada spiana (?) un po' e il fondo, anche se pietroso, è più omogeneo, per cui si pedala meglio.
L'ultimo km è molto "aereo" (a sinistra un bel precipizio di diverse centinaia di metri!) ma il sentiero è abbastanza largo per procedere "quasi" tranquilli. Chi non vuol rischiare (ma in realtà non si rischia) può procedere a piedi.
Dopo la pausa ristoro al Curò la pioggia è cessata e abbiamo percorso qualche km del sent. 308 per il Rifugio Barbellino e il lago naturale; purtroppo era già tardi e abbiamo dovuto riprendere la strada del rientro (anche perchè con il fondo viscido non sapevamo che "tenuta" avremmo avuto). Per fortuna era più asciutto del previsto e si poteva scendere quasi a manetta!
Devo dire che è stata una esperienza molto bella, sia per il percorso che per l'atmosfera. Da rifare con l'asciutto, magari arrivando al lago naturale (2150m).
Qui le foto dell'escursione.