DON'T MAKE IT - NON FARLO

Ci sono cose nella vita che non si devono fare e questo lo abbiamo imparato sin da piccoli quando la mamma ci diceva di non rubare la marmellata, fino a quel momento non te ne importava una beata fava della marmellata ma quel divieto perentorio ti faceva salire improvvisamente il desiderio di marmellata e non potevi resistere.
Nella vita di marmellate ne ho incontrate parecchie, alcune mi sono costate care altre mi hanno dato immense soddisfazioni.

Alle spalle di questa storia ci sta un amico con cui abbiamo diviso decenni orsono le più grandi sciate in e fuori pista oggi andrebbero sotto il nome di free ride bastava un imput ed era un attimo doverlo inseguire per canali, qualche volta sciando più velocemente delle slavine che avevamo staccato e anche questa era marmellata.

In questa vicenda per me un pò alla " Aspettando Forester " gli anni sono passati e quello che è stato allora la neve oggi lo è la bike, lo so di deludere qualcuno dicendo che le gomme della mia bike quando non hanno tracciato per prime un sentiero ( per quello che me ne frega ) hanno seguito quelle di questo amico Forester della bike.

Ecco ancora una volta il mio Forester è andato oltre con un suo carissimo compagno di pedalate hanno messo le mani nella marmellata ma questa volta non so se li seguirò ...questo lo avevo detto anche la scorsa volta quando mi aveva confidato un suo itinerario percorso in precedenza
ma mi piace pensare che lo spirito di conservazione abbia il sopravvento ....per adesso.

Descrizione dell'Itinerario di MTB:
Olmo - Cusio - Curva di Sciocc - Val Pianella - Rifugio Benigni - xxx - xxx - xxx etc

Questo non è un itinerario di MTB non fatelo

Grandissimo Zio... che impresa arrivare fino a lì in mtb, l'anno scorso ho incontrato 2 biker al Benigni e ho pensato: ma questi sono matti, chissà da che parte sono saliti (dal canalone?) e soprattutto avranno pedalato un po' oppure l'hanno fatta tutta a piedi?
Adesso finalmente posso avere delle risposte....
Comunque mi hai preceduto perchè io pensavo di farlo arrivando dal passo s. marco, scendere al Pescegallo e risalire al passo Salmurano, bici in spalla fino al rifugio e poi scendere dalla Valle dell'Inferno come hai fatto tu. Bella la discesa?

Sarebbe meglio salire dall'Avaro e percorrere il 101 molto piu' ciclabile.Passare dal Pescegallo(l'ha fatto un mio amico) diceva molto
poco ciclabile.Per il resto del giro massima attenzione alla cresta prima di imboccare il canalino che da' accesso alla discesa sotto
la sfinge.Percorrendo la crestina si è in totale esposizione e con la bike a fianco bisogna essere molto velocemente decisionisti.
Prima di me lei.Se ci si sbilancia la si molla al suo destino.Per il resto della discesa escluso il primo tratto è bello e impegnativo.




P.S.L' autore del pistolotto iniziale è cllocate webmaster di Moonrider.it.

certo che solo a pensarle certe uscite c'è da essere un poco ''pazzi''....ma noi bikers di mtb se non siamo matti che pedaliamo a fare ??? (certo che in un'uscita così, non sò se si possa dire di aver pedalato).
Al momento preferisco mete un poco meno ''portate''.....in futuro NON ci penso nemmeno.
cmq complimenti...

Beh basta andare a letto un po' prima e bere un po' meno e vedi che certe idee anche in compagnia non girerebbero.
In compenso con quel giro siamo entrati con pieno diritto nel club dei dementi in bike,visto che in due facevamo 122 anni,l'altro
è 3 anni piu' anziano.Bell'esempio abbiamo dato ai nipoti.

Zio ta set trop fort.
ai nipoti, certe gesta, confidale solo dopo che abbiano compiuto i 18 anni...

questo post capita come si dice a fagiuolo
sabato avendo la bike dal doctor sono andato proprio a fare sto giro naturalmente a piedi anche xchè ci sono ancora molti nevai sul sentiero....
x la ciclabilità della salita sicuramente dai piani dell'avaro risulta la + fattibile poi arrivati al canalino la si porta sino al rifugio(circa 30mn)
canalino

poi x il traverso fino alla sfinge

ci sono vari passaggi FBL comunque fattibili penso si pedali al 50%




ultimo canale prima della bellissima discesa in val d'inferno


eccola nel suo splendore


ed è fatta
sicuramente è un giro tosto ma x i suoi panorami li batte tutti sicuramente da fare con calma
se lo proporrete farò il possibile x esserci a patto che mi aspettiate :( :( :(

ho messo varie foto del giro xchè con le parole non sono bravo come voi scusatemiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

la foto della valle d'inferno esta è

noi abbiamo fatto pure la variante




al rifugio benigni invece dei turisti abbiamo trovato dei fotomodelli





ciao a toc buona settimana

Dal Benigni c'è qualche tratto pedalabile fino al Giacomo,poi dal Giarolo un po' di traverso molto esposto, poi perdi un pelino
di quota in val d'Inferno e fino a Olmo alternando poco bitume e tanto singletrak.
Prossimamente ho intenzione di scendere al via del Ferro dal Passo S.Marco a Olmo questa è stata una mia riscoperta.

caro zio io a certe quote preferisco andarci a piedi.........
ma.....................x una volta si puo' fare eccezione

porca miseria ...ma secondo voi, questi sono percorsi da mtb ma pare ben documentato chi sono i ''padroni'' in quelle condizioni.(ultime foto dell'Antonio). Purtroppo le ns. Orobie NON sono certo i tracciati che si trovano in Valtellina,Trentino, Tirolo ecc...che permettono di giungere a quote elevate sfruttando strade realizzate durante la Grande Guerra (oggi trasformate e mantenute grazie al lavoro degli Enti e di appassionati in splendide carrareccie.
Solo in pochissimi casi riusciamo a spingerci sino ai Rifugi Orobici.....mah.... io la vedo un poco ardua, rispettabilissima certo, ma la ritengo al limite de fò de cò.

Alcune volte fortunatamente i nostri percorsi non sono minimamente paragonabili a certe autostrade che portano in quota l'ira di Dio.Mi intriga molto di piu' il gesto tecnico e l'esperienza che ci vuole per poter percorrere anche i nostri molto meno blasonati percorsi per me aviti.Mio nonno discese in citta' da un piccolissimo paese dell' alta Val Brembana.
Alcune volte e sottolineo solo alcune volte mi piace andare alla scoperta di itinerari gia' percorsi con gli scarponi cosi' per pura curiosita' avendo per compagna solo la mia bike e un sempre presente spirito di conservazione e non sembrerebbe anche di prudenza.Mi è capitato di utilizzare il faretto per l'avvicinamento la mattina prestissimo e non in serata con gli amici.Mi è capitato di utilizzare anche il cordino per fare una calata del mezzo.Mi è capitato anche di smarrirlo(l'avevo parcheggiato in un luogo che ritenevo facilmente identificabile) partendo per una ricognizione preventiva a piedi.Mi è capitato di scorticarmi tutte le parti non protette scendendo con la bici il nevaio del Scerscen in Valtellina e questi sono i tuoi territori.Mi è capitato di sentirmi un po' tutto formicolante quando un fulmine sotto un diluvio su una pietraia centro' un masso 100 metri davanti a me.Certo cosa *bip* ci facevo io li' in quel momento.Mi è capitato di fare incontri con animali e persone che hanno lasciato il loro ricordo nella mia memoria.Cosa vuoi che ti dica Sergio per me la mountainbike non è solo un mezzo è il tramite tra me e il mio spirito guida.

condivido in toto questo scritto....i vari modi di intendere la mtb possono essere diversi, ma il comun denominatore è quello di evadere dalla frenesia e routine quotidiana ricercando si, panorami e paesaggi non ''normali'' ma anche di ricercare in noi stessi delle sensazioni/ emozioni .....
mi auguro vivamente di pedalare nuovamente assieme
alla prossima.....