22 DOMENICA CIMA GREM
Inviato: mar 24 lug 2012, 17:25
Un bel giro in solitaria postato con l'aiuto dei miei compaesani e tratto dal sito:
http://mtbstezzanoteam.mondoforum.com/v ... ?f=2&t=197
Allego la descrizione del percorso:
L’idea di questo nuovo tracciato prende spunto dall’aver percorso lo scorso
anno in compagnia di validi bikers la traccia tratta dall’archivio di
“PERCORSI IN VAL BREMBANA”.
Mentre scendevo lungo i pascoli della Val del Riso avevo osservato il
versante meridionale del Grem, praticamente tutto a pascolo, e già allora
aveva preso corpo una certa idea, rafforzata poi da un reportage
fotografico di un escursionista che in modo puntuale aveva scandito con
istantanee il percorso in discesa da cima Grem al Colle di Zambla.
Niente di più facile che seguire un percorso ben dettagliato.
Perciò partenza da Serina in direzione Arera.
Come il mio solito, per percorsi fatti in solitaria, adotto uno stile di
procedere votato ad un prudente dispendio energetico, perciò pedalata
tranquilla e scelta di rapporti che privilegi l’agilità, vista anche la
famosa salita verso CAPANNA 2000.
Tratto di asfalto conosciutissimo, da Plassa al Rifugio Saba, fatica
mitigata da brezze frizzanti e rumore dei tasselli che mordono l’ostico
asfalto.
Termine asfalto ed inizio del tratto fino alla partenza dei vecchi
impianti,. Praticamente terreno naturale e tratti cementati, ancora
fattibile anche con notevole impegno.
Sul tratto successivo tutto traverso fino ad un tornante, credo che non
convenga pedalarlo, secondo me solo uno spreco di energie fine a se
stesso, meglio risparmiarle per i tratti successivi.
Arrivati al tornante si abbandona il tracciato principale e piegando a
destra s’imbocca una nuova traccia che in discesa prima e poi in salita
pedalabile, porta ad una malga. Qui termina la carrareccia ed inizia il
single-track più o meno pedalabile in base alle proprie doti tecniche,
che in poco tempo, dopo un paio di guadi, ci porterà sulla testata della
Val Parina.
Da qui 5 minuti di “someggiamento” e siamo arrivati alla prima pozza ed
all’abbeveratoio in cemento. Si ritorna in sella, e ricavandosi una
traccia nel pascolo in salita, si giunge alla quota di Malga Camplano.
Ora si punta a destra e notato il sentiero ben segnalato in modalità
“spuncia-spuncia” si guadagna quota in un ambiente carsico, doline
comprese, fino allo spartiacque, dove si aprono nuovi orizzonti sulla Val
Serina e sulla parete nord-ovest del Grem, la cui vista incute un timore
reverenziale.
Inizio del traverso che ci condurrà alla bocchetta del Grem. Qui il biker
può dar fondo a tutto il suo repertorio tecnico vista la complessità del
terreno. Oltre un certo limite è inutile cercare di ammazzarsi di fatica,
l’accompagno per alcuni tratti è consigliato.
Orbene, giunti alla bocchetta , di nuovo in sella per un breve tratto fino
all’inizio della salita sommitale.
Ohhhhh…., vista da sotto fa una certa impressione, sistemata la bike sulle
spalle e ben bilanciato il carico, in men che non si dica ci si ritrova in
cima, in fianco alla croce,(come si fa presto a dimenticare la fatica
fatta).
Frequenza del respiro ritornata normale, vista a 360 gradi sui nostri
monti, pensieri in libertà, mente sgombra, umore post-coitale e sguardo
ebete. Praticamente il “Nirvana”.
Ed ora?? E ora discesaaaaaaaaaaaaaa !!!!!!!!!
Tutto il primo tratto di cresta può essere fattibile, compresi un paio di
rilanci in fuori-sella, c’è solo l’esposizione che può un poco
condizionare.
Guadagnato poi lo spallone meridionale, fondello e tasselli della ruota
posteriore troveranno il modo di convivere.
Non è detto che si debba ricalcare il sentiero pedissequamente, anzi ho
privilegiato spesso l’ampia banda laterale, sull’erba magra avevo più grip.
Baita Alta raggiunta e superata, seguo le indicazioni verso la Baita di
Mezzo e la oltrepasso tenendomi almeno 20 metri sotto nel prato fino a
riprendere il sentiero 223.
Bello questo, la prima parte taglia il monte in un ambiente ancora aperto
sul panorama, poi nel bosco diventa più impegnativo e la perdita di quota
da l’avvio ad una serie di tornantini, alcuni dei quali veramente ostici.
Perdita di quota decisa ed avvicinamento ai prati del Colle di Zambla.
Raggiunta la carrareccia e su questa con alternanza di salite e discese si
giunge al Colle.
Attraversata la provinciale si prende la sterrata sotto i contrafforti
dell’Alben, verso gli impianti di Pian della Palla, qui giunti, superato
il laghetto, ci si avvia verso il Pian della Mussa, dove terminato lo
sterrato inizia il single-track denominato “ALBEN FREERIDER” (qui apro un
sintetico inciso, posso solo dire che un buon biker avrà tutto quanto può
desiderare per impegno e soddisfazione).
Con l’uscita dal bosco, termina il tecnico e ripresa la sterrata, in breve
si oltrepassano le prime abitazioni e tra scalette e passaggini ci si
ritrova in pieno paese. Serina è raggiunta e così ha termine, dopo 5 ore
abbondanti, l’avventura su questo suggestivo percorso.
ciao
http://mtbstezzanoteam.mondoforum.com/v ... ?f=2&t=197
Allego la descrizione del percorso:
L’idea di questo nuovo tracciato prende spunto dall’aver percorso lo scorso
anno in compagnia di validi bikers la traccia tratta dall’archivio di
“PERCORSI IN VAL BREMBANA”.
Mentre scendevo lungo i pascoli della Val del Riso avevo osservato il
versante meridionale del Grem, praticamente tutto a pascolo, e già allora
aveva preso corpo una certa idea, rafforzata poi da un reportage
fotografico di un escursionista che in modo puntuale aveva scandito con
istantanee il percorso in discesa da cima Grem al Colle di Zambla.
Niente di più facile che seguire un percorso ben dettagliato.
Perciò partenza da Serina in direzione Arera.
Come il mio solito, per percorsi fatti in solitaria, adotto uno stile di
procedere votato ad un prudente dispendio energetico, perciò pedalata
tranquilla e scelta di rapporti che privilegi l’agilità, vista anche la
famosa salita verso CAPANNA 2000.
Tratto di asfalto conosciutissimo, da Plassa al Rifugio Saba, fatica
mitigata da brezze frizzanti e rumore dei tasselli che mordono l’ostico
asfalto.
Termine asfalto ed inizio del tratto fino alla partenza dei vecchi
impianti,. Praticamente terreno naturale e tratti cementati, ancora
fattibile anche con notevole impegno.
Sul tratto successivo tutto traverso fino ad un tornante, credo che non
convenga pedalarlo, secondo me solo uno spreco di energie fine a se
stesso, meglio risparmiarle per i tratti successivi.
Arrivati al tornante si abbandona il tracciato principale e piegando a
destra s’imbocca una nuova traccia che in discesa prima e poi in salita
pedalabile, porta ad una malga. Qui termina la carrareccia ed inizia il
single-track più o meno pedalabile in base alle proprie doti tecniche,
che in poco tempo, dopo un paio di guadi, ci porterà sulla testata della
Val Parina.
Da qui 5 minuti di “someggiamento” e siamo arrivati alla prima pozza ed
all’abbeveratoio in cemento. Si ritorna in sella, e ricavandosi una
traccia nel pascolo in salita, si giunge alla quota di Malga Camplano.
Ora si punta a destra e notato il sentiero ben segnalato in modalità
“spuncia-spuncia” si guadagna quota in un ambiente carsico, doline
comprese, fino allo spartiacque, dove si aprono nuovi orizzonti sulla Val
Serina e sulla parete nord-ovest del Grem, la cui vista incute un timore
reverenziale.
Inizio del traverso che ci condurrà alla bocchetta del Grem. Qui il biker
può dar fondo a tutto il suo repertorio tecnico vista la complessità del
terreno. Oltre un certo limite è inutile cercare di ammazzarsi di fatica,
l’accompagno per alcuni tratti è consigliato.
Orbene, giunti alla bocchetta , di nuovo in sella per un breve tratto fino
all’inizio della salita sommitale.
Ohhhhh…., vista da sotto fa una certa impressione, sistemata la bike sulle
spalle e ben bilanciato il carico, in men che non si dica ci si ritrova in
cima, in fianco alla croce,(come si fa presto a dimenticare la fatica
fatta).
Frequenza del respiro ritornata normale, vista a 360 gradi sui nostri
monti, pensieri in libertà, mente sgombra, umore post-coitale e sguardo
ebete. Praticamente il “Nirvana”.
Ed ora?? E ora discesaaaaaaaaaaaaaa !!!!!!!!!
Tutto il primo tratto di cresta può essere fattibile, compresi un paio di
rilanci in fuori-sella, c’è solo l’esposizione che può un poco
condizionare.
Guadagnato poi lo spallone meridionale, fondello e tasselli della ruota
posteriore troveranno il modo di convivere.
Non è detto che si debba ricalcare il sentiero pedissequamente, anzi ho
privilegiato spesso l’ampia banda laterale, sull’erba magra avevo più grip.
Baita Alta raggiunta e superata, seguo le indicazioni verso la Baita di
Mezzo e la oltrepasso tenendomi almeno 20 metri sotto nel prato fino a
riprendere il sentiero 223.
Bello questo, la prima parte taglia il monte in un ambiente ancora aperto
sul panorama, poi nel bosco diventa più impegnativo e la perdita di quota
da l’avvio ad una serie di tornantini, alcuni dei quali veramente ostici.
Perdita di quota decisa ed avvicinamento ai prati del Colle di Zambla.
Raggiunta la carrareccia e su questa con alternanza di salite e discese si
giunge al Colle.
Attraversata la provinciale si prende la sterrata sotto i contrafforti
dell’Alben, verso gli impianti di Pian della Palla, qui giunti, superato
il laghetto, ci si avvia verso il Pian della Mussa, dove terminato lo
sterrato inizia il single-track denominato “ALBEN FREERIDER” (qui apro un
sintetico inciso, posso solo dire che un buon biker avrà tutto quanto può
desiderare per impegno e soddisfazione).
Con l’uscita dal bosco, termina il tecnico e ripresa la sterrata, in breve
si oltrepassano le prime abitazioni e tra scalette e passaggini ci si
ritrova in pieno paese. Serina è raggiunta e così ha termine, dopo 5 ore
abbondanti, l’avventura su questo suggestivo percorso.
ciao