USI A PEDALAR TACENDO E TACENDO........
Giornata gloriosa per due intrepidi biker,una full immersion nella natura montana.
Ringrazio di cuore Ronzino,spendido compagno di raidata,un pò mi assomiglia,poche bale e pedalare.Ho detto un pò perchè naturalmente me so ol pio bel de la coppia.
Veniamo alle cose serie.Giornata ideale,giusta temperatura,umidità del tutto assente,terreno che meglio di così non poteva essere,zero incidenti meccanici,per i fisici apriremo una parentesi dedicata e prenoteremo i biglietti per Lourdes.In complesso direi che questo integrale è riuscito come meglio non si poteva sperare.
La puntualità di Massimo è proverbiale,perciò tabella oraria rispettata e subito il fiato diventa molto corto sulla salita che dal parcheggio all'inzio del paese ci porta sul cementato che inerpicandosi nella pineta aggredisce il dislivello fino alla stazione di arrivo della seggiovia.Qui lungo la pista da sci la pendenza diminuisce e in scioltezza :dixx: raggiungiamo il punto più alto degli impianti e di slancio proseguiamo con un pò di spuncia -spuncia fino al Forcolino.
Discesa verso Mezzoldo
La prima metà è piuttosto flo,con alcuni rilanci.La seconda:qui il gioco cambia.Mezzo,tecnica e pelo non si scappa.La devi aggredire e farle capire chi è che comanda.Ti può andare tutto bene o se è la tua giornata storta pagare pegno.L'importante è raggiungere la sterrato sottostante tutto intero e sorvolare su quel poco di epidermide sacrificata alla sfiga.Massimo poi ci racconterà in prima persona come si riesce a uscire indenne dopo una craniata rimbombata per tutto il versante.
Superata Valleve,dai che ci diamo dentro,e in quattro e quatrotto dentro al rif.Camoscio sulle piste di S.Simone ci pippiamo torta e the.Ne sentivamo la necessità,perchè ora si spuncia a più non posso fino in cima alla Forcella Rossa,raggiuntala si riprende fiato aspettando che i battiti smettano coi ritmi latino americani della salita.
L'aspettavamo la val Terzera e lei da vera signora cedendo alla nostra impazienza ci concede le sue grazie.
La breve risalita verso i prati di Baita Begna ci impegna il dovuto,ma visto che l'inizio della lunga discesa alle pendici del Cavallo è alla portata di mano paghiamo il dovuto tributo di fatica.
Pronti? Via che si parte.Alt-alt fermi tutti.Convivio alpino in Baita,osti la polenta l'è finida,ma le torte sono ancora sul tavolo e visto che la naia di Silandro e Malles ci danno il legittimo lasciapassare,sulle torte ci fiondiamo e il bottiglione finisce di fare il soprammobile.
Logico che poi dopo, ripresa la discesa piuttosto allegro avessi problemi con la parallasse e una certa difficoltà a centrà be ol senter.
Boschi e prati in rapida successione,radici,sassi,aghi di pino e squarci di paesaggio,rampe micidiali,brevi soste e..Toh! il campanile di Piazzatorre.Otto ore sono bastate,anzi volate su questo splendido e impegnativo itinerario della terra orobica.
Ecco
alcune fotodella giornata.